Fatti non foste a viver da seduti

A partire dal pomeriggio di venerdì 4 giugno otto vecchie sedie scolastiche, reinterpretate da artisti contemporanei saranno esposte nel chiostro della Biblioteca Classense di Ravenna

Inaugura venerdì 4 giugno alle 17 l’esposizione “Fatti non foste a viver da seduti”, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e l’Istituzione Biblioteca Classense. È proprio nel chiostro della biblioteca che saranno visibili i lavori realizzati per l’occasione, negli orari di apertura del complesso tutti i giorni dalle 9 alle 19 esclusi domenica, lunedì e festivi.

L’iniziativa è nata dalla call dantesca lanciata dallo stesso Comune di Ravenna nel 2019, volta a raccogliere eventi dedicati al Sommo Poeta per celebrare il settimo centenario della sua morte.

Dal mosaico alla street art, la rosa degli otto artisti e collettivi coinvolti tocca diversi ambiti del panorama locale: a firmare le sedie sono stati Luca Barberini, Dissenso Cognitivo, CaCO3, Mauro Fragorzi, Duccio Maria Gambi, Daniela Iurato, Davide Salvemini e Agnese Scultz.

Agnese Scultz

L’esposizione è stata curata dai tre ravennati Marco Montanari, Silvia Rossetti ed Elena Sabattini. L’inaugurazione sarà accessibile su prenotazione, scrivendo a rossetti.silvia1@gmail.com o elena@ars404.com.

La mostra in breve

Cos’è la Divina Commedia? Cosa ci ha lasciato quasi sette secoli or sono? Su un punto possiamo essere concordi in tanti, tantissimi: la Divina Commedia è un viaggio. È un viaggio per i personaggi che popolano la sua vicenda, chi in quanto guidato, chi in quanto guida; è un viaggio per chi l’ha scritta, centinaia di anni fa, canto dopo canto, mentre volente o nolente si aggirava tra diverse città del territorio; è un viaggio per chi la legge nel presente e chi l’ha letta nel passato, perché ci accompagna in un percorso fantastico nell’Oltretomba, che pure ha tanti punti di contatto con la nostra vita, ancora oggi.

Daniela Iurato

“Fatti non foste a viver come bruti”, dunque, come diceva Ulisse nel XXVI canto dell’Inferno. Tuttavia, evidentemente, non fummo nemmeno fatti a viver…da seduti: il viaggio è movimento, fisico, mentale, culturale. Dunque, se non siamo seduti, cosa ne facciamo delle nostre sedie?

La mostra coinvolge alcuni artisti contemporanei, allo scopo di personalizzare e decorare alcune sedie scolastiche recuperate da una discarica in attesa di finire al macero. Il tutto votato al tema dantesco e alla Divina Commedia.
Chiunque, giovanissimo, giovane o meno giovane, ha un ricordo chiaro di quelle sedie in cui passava varie ore ogni settimana…proprio a imparare di quel famoso Dante e del suo poema.

Mauro Fragorzi

Togliamo queste sedie all’abbandono e riproponiamole a un pubblico di tutte le età, trasformiamole in tele da colorare, da uno strumento passivo a un’occasione per viaggiare con gli occhi.

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