Carnevale? Una scusa per i dolci

Siamo a Carnevale. Una festa che si vede e non si vede, dipende dalla città.

Qui a Ravenna, a parte una pallida sfilata di carri, devo dire molto poco.

Però ci sono i dolci, eh sì! A quelli non si rinuncia mai e non solo a Carnevale! Ecco qui alcuni di cui non riusciamo a fare a meno con uno special…

Chiacchiere

chiacchiere
Dette anche bugie, cenci, frappe, sfrappe, sfrappole, manzole, crostoli, galani, intrigoni, lattughe, maraviglias, fiocchi, fiocchetti. Insomma, la pasta tagliata a nastri e fritta. Buone fragranti e mai al forno. Quello sarebbe peccato.

Castagnole

castagnole
Palline fritte e a volte ripiene di crema o ricotta. Qui a Ravenna ne ho trovate con l’alchermes e devo dire che fanno un po’ impressione. Ah sono fritte, l’ho già detto che sono fritte? Quanto è bella la parola fritto?

Zeppole

zeppole-san-giuseppe
Una pasta lievitata, chiusa ad anello e fritta. Di solito sopra dovrebbe andarci una strisciolina di crema pasticcera e un’amarena al centro. Si fanno a San Giuseppe ma si comincia da Carnevale. Ahimè c’è la variante al forno.

Farrata

farrata
Ah Ah, so che non sapete cosa sia! Questo solo perché è un dolce non dolce, diciamo pure pietanza che si usa solo nella mia città natale Manfredonia per il periodo di Carnevale. Gli ingredienti sono grano, ricotta di pecora, maggiorana, sale, pepe, cannella. Molto presto Elena l’assaggerà e vi saprà dire, intanto andate e diffondete il verbo.

Queste sono le nostre scelte, ma se avete altri dolci in mente e soprattutto se volete farceli assaggiare noi siamo disponibili! Basta un commento o una mail!

Antonio

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