Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana

“Avevo circa due anni e mi trovavo in macchina con i miei genitori, Lica e Albe. Stavo scarabocchiando qualcosa su un libretto per il appunti e al mio fianco in auto c’era Pablo Picasso. Eravamo diretti a casa di Pablo Neruda.”

A parlare è Anna Steiner e in quelle sue parole ci si perderebbe tra la dolcezza dei suoi occhi che si inumidiscono nel ricordo e la forte volontà di raccontare la storia della sua famiglia. Ci siamo innamorati di lei, del suo racconto e di questa mostra che si trova ora al Museo d’Arte della Città di Ravenna.

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“Licalbe Steiner. Alle origini della grafica italiana” è una mostra-panoramica, un caleidoscopio, sul lavoro di quello che è riconosciuto come uno dei sodalizi professionali e personali più fecondi della grafica italiana, quello di Lica e Albe Steiner, insieme Licalbe.

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Dopo il Museo del Novecento di Milano, Firenze e Reggio Emilia, la mostra raggiunge la sua quarta tappa a Ravenna per raccontare attraverso lavori grafici, materiali personali, presentazione del prodotto, manifesti, fotografie, video e testimonianze inedite il lavoro di due protagonisti della grafica che alla fine sono diventati uno solo: Licalbe (Studio L.A.S. Lica Albe Steiner).

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“Alla morte di mia madre Lica nel 2008 trovai nel cassetto di fianco al suo letto un taccuino fatto da Albe nel 1944 durante il suo internamento in un campo per gli ebrei in Svizzera. Ci sono idee, spunti, progetti grafici. Sembra essere un miracolo che siano nati in un campo di concentramento.”

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La storia dei designer-intellettuali-artisti Albe e Lica è fatta anche di questo. Di un periodo in cui si doveva scegliere e loro hanno scelto la strada dei partigiani.

Nel 1939 aprono infatti uno studio di grafica e lavorano alla stampa clandestina antifascista. E appena terminata la guerra sono redattori grafici de “Il Politecnico” diretto da Elio Vittorini.

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La storia di Anna Steiner, architetto e professore, è quella di raccogliere e conservare questi materiali che vediamo in mostra e che per questo le siamo grati. I materiali esposti provengono dalla collezione privata dello Studio Origoni Steiner che partono dal “primo cartello stradale” di Albe che a 11 anni disegna il “faccione” del duce con sotto la scritta “Abbasso Mussolini, gran capo degli assassini” dopo l’uccisione dello zio Giacomo Matteotti, all’immagine coordinata realizzata per COOP che fa parte ancora del nostro immaginario.

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È la storia da non perdere di due artisti e intellettuali, prima che grafici, che dal loro tempo hanno tratto tutti gli insegnamenti possibili e che hanno reso grande il loro racconto. Che, in fondo, può essere inteso come una storia d’amore. Da qualsiasi punto di vista.

Elena

 

Sede: MAR, via di Roma 13, Ravenna

Periodo: 25 febbraio – 2 aprile 2018

A cura di: Anna Steiner

Enti organizzatori: Comune di Ravenna – Assessorato alla cultura, MAR Ravenna

Con il contributo di: COOP Alleanza 3.0

Ingresso libero

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